Quadri rubati e restituiti nella storia

Ancora oggi avvengono furti di quadri nonostante musei e collezionisti privati che siano in possesso di opere di grande valore prendano misure di sicurezza notevoli. Purtroppo non sempre si riesce a recuperare la preziosa refurtiva, ci sono però stati casi in cui opere d’arte di grande valore sono tornate ai legittimi proprietari. Ecco quali sono i più famosi quadri rubati e restituiti nella storia.

Napoleone e le razzie d’arte

Napoleone depredò i musei italiani portando in Francia centinaia di dipinti ma, con il Congresso di Vienna del 1815, la Francia fu costretta restituire le opere d’arte. Purtroppo solo circa metà delle tele tornarono nel nostro paese e, tra i quadri rubati e restituiti nella storia figurano così gran parte di quelli di Raffaello, Tiziano, Correggio e Guido Reni.

I furti nei musei

I veri e propri furti nei musei iniziarono nel 1911 quando un italiano rubò dal Louvre la Gioconda di Leonardo per restituirla all’Italia, ignorando che era stato Leonardo stesso a venderlo. Dopo due anni lo riconsegnò chiedendo del denaro come rimborso spese, somma che naturalmente non gli venne pagata.

Tra i quadri rubati e restituiti nella storia non si può non citare l’opera che ha subito il maggior numero di furti: il piccolo ritratto di Jacob de Ghejn III di Rembrandt. Dal 1966 a oggi per ben 4 volte è stato rubato dalla Dulwich Gallery di Londra, ma è sempre stato ritrovato.

Memorabili anche i furti de L’Urlo di Munch. L’opera venne trafugata una prima volta nel 1994 e che in breve tempo fu ritrovata. Il secondo risale invece al 2004 e, poiché l’opera fu esposta all’umidità, dopo il ritrovamento dovette essere sottoposta a restauro.

Tra i quadri rubati e restituiti nella storia figura poi anche la Dama con l’ermellino di Leonardo che venne trafugata durante la seconda guerra mondiale dal governatore tedesco della Polonia.

 

Opere d’arte in bianco e nero

Il fascino delle opere d’arte in bianco e nero

Il bianco e il nero sono considerati dei “non colori”: il nero rappresenta la totale assenza di luce, il bianco contiene tutti i colori dello spettro elettromagnetico. L’accostamento di questi due elementi diametralmente opposti, oltre ad avere un forte potere evocativo e a far leva sulla parte analitica del cervello, esprime perfettamente l’eterna dualità della vita. E forse è proprio in questo che risiede il grande fascino delle opere d’arte in bianco e nero. Ci sono artisti del calibro di Picasso che hanno creato degli autentici capolavori utilizzando i chiaroscuri. Tra questi Guernica, una delle opere più rappresentative del XX secolo, a cui è affidata la cronaca del primo, storico bombardamento aereo avvenuto durante la guerra civile spagnola.

Opere d’arte in bianco e nero: il mondo di Escher

Le opere di Escher sono icone dell’arte contemporanea: animali che s’incastrano in un mosaico perfetto, scale da cui non si può scendere né salire, mani che si disegnano da sole, forme e prospettive incredibili sono solo alcuni dei temi trattati dall’artista olandese. Le sue litografie si sviluppano su modelli geometrici e matematici, stravolgono la comune visione dello spazio ed esplorano i cosiddetti “mondi impossibili”: la realtà che ne deriva è paradossale e stupefacente e tutta, rigorosamente, in bianco e nero.

Opere d’arte in bianco e nero che hanno fatto la storia

Quando si parla di opere d’arte in bianco e nero non si possono non citare Robert Rayman e Kazimir Malevich. I quadri di Rayman, pittore minimalista, sono interamente bianchi, quadrati e senza cornice: l’importanza non è data dalle opere in sé quanto dall’atto stesso del dipingere. Il “Quadrato nero” di Malevich, leader e fondatore del suprematismo, viene considerato “il punto zero della pittura”, nonché uno degli emblemi del ‘900 e dell’avanguardia russa.

I mercatini di antiquariato

[p]I mercatini di antiquariato in Italia sono una tradizione molto sentita e radicata e fanno la gioia degli appassionati di oggetti e mobili antichi. Ogni regione, spesso ogni città, organizza i suoi eventi e i più importanti riescono ad attirare visitatori ed espositori da tutto il mondo. Vediamo quali sono i principali.[/p]

[h2]I principali mercatini di antiquariato del nord[/h2]

[p]Partiamo da Milano, dove ogni mese lungo il Naviglio Grande viene organizzato un mercatino con più di 380 espositori che presentano porcellane, mobili, orologi, bronzi, vetri e libri. Ancora a Milano, ogni settimana si svolge il Borsino, uno dei mercatini di antiquariato più importanti d’Europa. Nato come evento dedicato alla filatelia, il Borsino oggi propone mobili, abiti, libri e fumetti.

Spostandoci in Piemonte, a Vercelli, troviamo il Barlafus, un mercatino che anima il centro storico della città la prima domenica di ogni mese e che propone vere e proprie rarità.

L’ultima domenica del mese, invece, è Piazzola sul Brenta, in provincia di Padova, ad ospitare nella suggestiva piazza di Villa Contarini un mercatino di antiquariato famoso a livello internazionale.

A Gonzaga, in provincia di Mantova, la quarta domenica del mese e le festività infrasettimanali sono dedicate al mercatino C’era una volta. Sono ben 520 gli espositori che vengono presi d’assalto sin dall’alba da appassionati e collezionisti alla ricerca di pezzi di alto antiquariato, strumenti musicali, oggetti di design, porcellane e quadri.[/p]

[h2]L’eccellenza dei mercatini di antiquariato toscani[/h2]

[p]In Toscana è storico il mercatino di Arezzo: nella piazza centrale e per le vie del centro storico, ogni primo week end del mese si tiene la Fiera Antiquaria. Vi si trovano stoffe, ceramiche, dipinti, libri, macchine fotografiche e mobili.

Il Mercato Antiquario di Lucca, poi, ha fama di essere uno dei più importanti per la bellezza ed eleganza di ciò che viene proposto. L’appuntamento si rinnova dal 1970 ogni terzo week end del mese e gli espositori vengono da tutta Italia.[/p]

Colonne monumentali

Le colonne monumentali sono degli oggetti d’arte ricchi di fascino e regalità. Tutti gli edifici più importanti dell’antichità erano arricchiti con colonne riccamente decorate che rivestivano un ruolo funzionale ma anche estetico e celebrativo. Intagliate con motivi floreali, zoomorfi o narrativi, nel corso della storia dell’arte, sono state riutilizzate al fine di impreziosire gli edifici, di nuova costruzione, in cui venivano collocate. Sei un appassionato di oggetti d’arte e vorresti arricchire la tua collezione con delle colonne monumentali? Visita la nostra selezione e lasciati abbagliare dalla bellezza delle nostre proposte.

[h2]Le colonne monumentali recano testimonianza di ogni epoca artistica[/h2]

Le colonne sono la testimonianza tangibile dell’epoca in cui sono state prodotte. Ogni fase della storia dell’arte ha elaborato un proprio linguaggio artistico e ha interpretato gli elementi architettonici. Perciò è possibile ammirare manufatti più o meno lineari, riccamente decorati con motivi floreali o figure di animali. I pezzi più elaborati presentano una sequenza narrativa che percorre l’intero fusto: è possibile leggere nelle varie scene il racconto di imprese gloriose. Sfogliando un manuale di storia dell’arte o visitando i principali monumenti italiani, religiosi o civili, non sfuggono certamente questi elementi che con maestà e possanza scandiscono lo spazio.

[h2]Riuso delle colonne[/h2]

Una pratica molto diffusa che ha interessato le colonne è stato il riuso. Molto spesso pezzi dell’antichità sono stati inseriti in edifici moderni e interpretati secondo le tendenze più in voga. Le colonne sono state utilizzate come pezzi di pregio da esibire per dare lustro e preziosità ad una nuova costruzione. Le colonne antiche vengono ancora interpretate secondo questa consuetudine: possono essere esposte per il loro valore intrinseco e la loro monumentalità oppure incastonate in architetture attuali, senza perdere il loro fascino. Le colonne monumentali vengono apprezzate per la finezza della lavorazione e la rarità del materiale.

Le mostre in Italia in questo periodo

Gli appassionati d’arte amano viaggiare per scoprire e ammirare i propri artisti preferiti. In Italia si può contare su un ricco palinsesto di mostre e appuntamenti che animano le città della penisola, permettono di godere di una straordinaria bellezza che abbaglia chi la ammira. Ecco l’elenco di tutte le mostre in Italia in questo periodo.

[h2]Appuntamenti imperdibili[/h2]

Nel calendario delle mostre in Italia in questo periodo merita una posizione d’onore quella inaugurata presso la Fondazione Strozzi di Firenze: Bill Viola, Rinascimento elettronico sarà visitabile dal 10 marzo al 23 luglio 2017. Il maggior esponente della videoarte contemporanea si confronta con i capolavori dell’arte del Rinascimento che permette di vivere un’esperienza di totale fusione sensoriale.

Il Palazzo Ducale di Genova accoglie i capolavori di Modigliani: il visitatore è invitato a percorrere tutte le tappe della seppur breve carriera dell’artista sospeso tra modernità e tradizione.

Tra le mostre in Italia in questo periodo non possono sfuggire le esposizioni milanesi. A Palazzo Reale si possono ammirare i capolavori di Manet. La portata innovativa dell’artista è evidente nella mostra “Manet e la Parigi moderna” che presenta una straordinaria raccolta di capolavori francesi firmati da Renoir, Degas e Cezanne. Al Mudec, invece, è stata allestita una mostra dedicata a Kandinskij. Grazie ai supporti multimediali è possibile cogliere la concezione dell’astrazione e del colore che sono propri dell’artista.

A Torino, presso la Regia di Venaria sono esposti i capolavori di uno dei più amati e noti pittori: “Caravaggio experience” propone proiezioni, una suggestiva colonna sonora e fragranze profumate che creano la condizione ideale per ammirare 58 capolavori firmati da Michelangelo Merisi.

Damien Hirst è il protagonista dell’esposizione veneziana, divisa tra Palazzo Grassi e Punta della Dogana.

[h2]Un’esperienza da condividere[/h2]

Le mostre in Italia in questo periodo permettono di vivere delle straordinarie esperienze all’insegna dell’arte e del divertimento da vivere da soli o condividere con un gruppo di appassionati amici

Terrecotte antiche

Terrecotte antiche: opere d’arte da scoprire

Le prime testimonianze della produzione di terrecotte risalgono al Neolitico, la tecnica era quella di modellare l’argilla, essiccarla e cuocerla in forno; si è sviluppata nel mondo etrusco e romano segnando l’apice nel periodo rinascimentale. Da questo momento in poi questa tecnica prende forma nelle botteghe artigiane e si trasmette fino ai tempi moderni. Per terrecotte antiche si intendono oggetti che sono entrati a far parte dell’uso quotidiano e che si prestano a essere complementi d’arredo particolarmente amati dai collezionisti d’antiquariato. Sia che si tratti di piccole sculture rappresentanti personaggi religiosi o di piccoli busti raffiguranti divinità, sono dei manufatti di grande valore artistico che oltre ad abbellire gli angoli della casa rappresentano anche un importante investimento.

La lavorazione della terracotta

L’argilla, grazie alla sua porosità, alla leggerezza e alla resistenza all’invecchiamento, è un materiale ideale per creare oggetti di uso comune e ornamentali in terracotta. Inizialmente si miscelano diversi tipi di argilla e poi si procede a impastarla con l’acqua per essere poi versata manualmente in diversi calchi di gesso. La fase di pulitura permette di correggere eventuali imperfezioni, a questo punto l’argilla è pronta per l’essiccazione e successivamente si prosegue con la delicata fase dell’infornatura.

Terrecotte antiche: Sculture, busti e mezzi busti

Seppure la terracotta sia considerata una materia prima “povera” è talmente versatile da consentire la produzione di una varietà di manufatti e capolavori dell’arte. Basti pensare che diversi artisti, tra cui Donatello, furono talmente attratti dall’argilla da sceglierla per realizzare ritratti caratterizzati da una forte espressività. Questo vigore espressivo si può ammirare nelle terrecotte antiche offerte da Antichità La Pieve come il busto di Nettuno, il Cristo, datati entrambi al XVII sec., e una scultura in terracotta policroma di San Francesco di Paola del XVIII sec.

 

Pozzi antichi da giardino

Nell’antichità, il pozzo assolveva al fabbisogno idrico di ogni famiglia garantendo la disponibilità di acqua anche nei periodi di siccità. Con il passare del tempo, tuttavia, essi sono diventati molto più di una semplice riserva d’acqua, ma dei veri e propri complementi d’arredo per gli spazi verdi domestici.

Oggi i pozzi antichi da giardino rappresentano invece un’opportunità per chiunque voglia regalarsi un pezzo di storia vissuta dal fascino intramontabile.

Il pozzo da giardino rievoca infatti un passato lontano e suggestivo, dove i ritmi della natura scandivano le giornate e la vita delle persone, in un continuo ripetersi di gesti che rappresentavano l’essenza dell’umanità stessa.

Pozzi antichi da giardino: una tradizione senza confini

Il pozzo è uno dei simboli ancestrali della casa, del focolare e di quel microcosmo che noi tutti identifichiamo come famiglia. Per secoli esso ha provveduto ad irrigare i campi, a dissetare gli uomini e i loro animali. In tempi più recenti, tale funzione ha lasciato il posto a un utilizzo prettamente decorativo, capace di esaltare la naturale bellezza di ogni giardino.

Del resto, installare un pozzo antico in giardino significa non solo arredarlo con stile, ma anche incrementare il valore dell’intero immobile con una vera e propria opera d’arte muraria.

Pozzi antichi da giardino: opere d’arte in salsa rustica

Il pozzo da giardino è un’icona di semplicità che si è trasformata nel tempo in un complemento d’arredo esclusivo e di forte impatto. L’acquisto di un modello antico, tuttavia, permette di unire i vantaggi estetici al prestigio dell’esposizione di un oggetto d’arte di grande valore.

Il fascino delle sculture in pietra e la naturalezza delle parti in legno o in metallo rappresentano infatti le caratteristiche salienti dei pozzi antichi da giardino, gli arredi iconici che consentono di trasformare un semplice spazio verde in un paesaggio da cartolina.

Oggetti in legno antichi

Il legno rappresenta da sempre il materiale più usato per l’arredamento domestico per via del suo fascino intramontabile, capace di attraversare secoli di storia senza passare mai di moda.

Oggi più che mai, si assiste alla crescente riscoperta dell’arte vintage attraverso l’utilizzo di oggettistica in legno chiaramente ispirata all’antichità.

Tuttavia, nessuna riproduzione può eguagliare il fascino e il prestigio degli oggetti in legno antichi, piccole o grandi opere d’arte che fin dalla notte dei tempi raccontano storie di uomini e di luoghi.

Acquistare un oggetto d’antiquariato in legno significa infatti portare a casa un pezzo di storia vissuta, un testimone del tempo che conserva nelle sue innumerevoli venature il ricordo di antichi mestieri e tradizioni secolari.

Oggetti in legno antichi: l’arte della semplicità

L’oggettistica d’epoca in legno è l’esempio perfetto di come l’arte non sia necessariamente condizionata dal valore dei materiali, bensì dalla maestria delle lavorazioni e dalla capacità di raccontare una storia attraverso un semplice manufatto.

Basta pensare, ad esempio, all’incredibile bellezza degli antichi utensili in legno, veri e propri testimoni di ciò che era la nostra quotidianità nei secoli scorsi.

Non meno importante è quella cospicua categoria di oggetti in legno antichi che racchiude piccole sculture, giocattoli e suppellettili di ogni forma e funzione, capaci di stupire anche l’occhio più esperto.

Oggetti d’epoca in legno: una scelta di successo

Arricchire la propria casa con una serie di oggetti in legno antichi vuol dire esaltare l’artigianato nella sua forma più sublime, ma soprattutto tramandare storie e tradizioni attraverso delle opere d’arte senza tempo.

Dalle sculture agli strumenti musicali, dai suppellettili alle decorazioni, ogni oggetto in legno antico evoca ricordi, emozioni e sensazioni che poche altre produzioni artigianali sono in grado di trasmettere. Per questo e tanti altri motivi, le antichità in legno rappresentano senza dubbio una scelta di successo sia per l’arredamento che per il collezionismo.

I ritratti più famosi del 900

Da Modigliani a Magritte, i ritratti più famosi del 900

Il ritratto è uno dei più antichi generi pittorici. Ha sempre rappresentato, infatti, della trasposizione su tela del desiderio del pittore (più in generale dell’uomo), di opporsi allo scorrere inevitabile del tempo preservando la memoria.

Nel ‘900, con l’avvento della psicologia nell’arte, il ritratto è divenuto un modo per dare un volto all’inconscio dell’artista. I nuovi stili pittorici che si sono susseguiti, dal cubismo al surrealismo, fino al futurismo, hanno voluto condurre i ritratti verso nuove strade, pur continuando a riconoscere agli stessi la funzione di manifesti estetici.

Ritratto di Dédie e Odalisca in pantaloni rossi

Uno dei ritratti più famosi del 900 è opera di Amedeo Modigliani. Con il “Ritratto di Dédie” l’artista presenta una figura dal volto minuto, caratterizzata dagli elementi tipici della sua pittura: collo allungato e occhi a mandorla, oltre a forme morbide ed essenziali. Esotica, invece, è la donna protagonista di “Odalisca in pantaloni rossi”, opera del 1921 di Henri Matisse. Tra i ritratti più famosi del 900, il quadro nacque in seguito ad un viaggio di Matisse in Algeria e Marocco; le odalische islamiche lo colpirono a tal punto da indurlo ad ergerle a protagoniste dei suoi successivi ritratti. Da quel momento un tripudio di colori avvolse donne sinuose, inserite in contesti sfarzosi.

Picasso e Magritte: la trasfigurazione della figura femminile

Anche Picasso si dedicò a diversi ritratti. Madre e sorelle, mogli e amanti, gran parte delle protagoniste femminili della sua vita comparvero nelle opere dell’artista.

La “Donna con cappello”, del 1935, vede la figura materializzarsi su uno sfondo blu, piegata al cubismo. Infine, tra i ritratti più famosi del 900 si inserisce l’opera di René Magritte “Lo Stupro”, del 1945, massima espressione alla sua fase surrealista. Come descritto dallo stesso autore, gli occhi della donna si tramutano in seni, l’ombelico in naso, mentre i genitali sostituiscono la bocca. L’intera figura è incorniciata da una cascata di capelli biondi.

Vendita di mobili d’antiquariato

Vendita di mobili d’antiquariato: come trovare antichità originali

Chi ha la passione per i mobili d’antiquariato sa che questa è irrefrenabile, è un’attrazione che porta a vedere negli oggetti antichi un messaggio che proviene dal passato. Questa passione non si arresta, anzi si alimenta con la ricerca di mobili d’epoca da inserire nel proprio arredamento, che infondono un fascino che non passerà mai di moda. Un modo sicuro e coinvolgente per assecondare questa passione è curiosare nella vendita di mobili d’antiquariato, conoscere la storia di ogni singolo pezzo e farlo entrare nella propria casa e nella propria vita.

Mobili antichi per chi ha la passione dell’antiquariato

Sei un cultore dei mobili d’antiquariato e vuoi scoprire le opere artistiche di illustri periodi storici? Antichità la Pieve dispone di mobili prestigiosi come le sedie fratine, che risalgono alla prima metà del Seicento o una credenza rinascimentale o una cassapanca del XVI-XVII sec. Chi si occupa della vendita di mobili d’antiquariato e antichità è un’azienda che da oltre 40 anni condivide la propria esperienza antiquaria con gli estimatori di oggetti antichi che desiderano acquistarli in modo sicuro e a prezzi ragionevoli.

Mobili d’antiquariato per arredare la tua casa

Chi è a caccia di mobili d’antiquariato sa immaginarli in un determinato ambiente e sa già quale sarà l’effetto estetico. L’intuito può aiutare nella scelta dei mobili antichi ideali, ma deve essere sempre affiancato dalla sicurezza di aver fatto l’acquisto giusto. Antichità la Pieve si distingue nella vendita di mobili d’antiquariato perché offre una selezione di mobili di valore, tra cui una ribalta lombarda, in stile Luigi XIV, o un cassone borchiato del XVII sec., perfetti per arricchire l’arredamento del salotto o della camera da letto. Se vuoi illuminare l’andito o il disimpegno trovi anche una cornice dorata sansovina del XVI sec.